E’ stato pubblicato un articolo che riguarda l’accessibilità nel web e relative leggi, al quale stanno seguendo vari commenti, tra questi anche quello di Laura Raffaeli (presidente di Blindsight Project). Il commento di Laura spegne ogni possibilità di polemica o dilungamento sul significato della parola “accessibilità”, perché riporta tutti al centro del problema, e cioè che il web dev’essere accessibile per tutti, e che non ci si può far chiamare webdevelopper o webmaster se non si conosce uno screen reader, l’unico mezzo alla fine che concretamente fa da test ad un sito e alla sua fruibilità da parte di tutti, disabili visivi compresi.
Il commento di Laura è questo:
“Parliamo di inaccessibilità, anziché scrivere un’odissea sulla parola accessibilità: siamo nel 2012 e l’Italia è ferma ai primordi di internet per questa cosa. Se ne parla troppo ma concretamente che è cambiato?
Questo sito non è accessibile. Non è accessibile la modalità per registrarsi e votare/commentare. Riguardo la parola io non mi ci fermo, visto che sono cieca e appartengo alla fascia di utenti da integrare prevista dalla legge. Non posso fermarmi su una parola, quale accessibilità, visto che il mio screen reader impazzisce in un sito come questo. Sono un’incapace perché sono un’ex vedente? Forse, ma non siamo pochi ad essere “incapaci! Mai prendere come campione lo smanettone di turno, anche se cieco: la realtà parla di migliaia di ciechi e ipovedenti italiani in difficoltà nel web, pertanto inutile parlare di lessico. Come sempre propongo a tutti, per primi i vedenti, di scaricarsi uno screen reader (ad esempio NVDA che è gratis), spegnere lo schermo del proprio pc , e navigare. Vi accorgerete che chi si fermerà sul concetto della parola apparterrà di sicuro ad una ridottissima minoranza. Sanzioni? Certo, sono d’accordo con Mara, anche se basterebbe realizzare un sito fruibile per non essere puniti, e questo non costa molta fatica, ma solo impegno nel testare un sito, prima di renderlo pubblico, come dicevo prima: a schermo spento e con screen reader. Anche questo articolo non è stato scritto con criteri di fruibilità: provate ad ascoltarlo con una sintesi vocale: i link lunghissimi, letti da una voce e non con gli occhi, fanno perdere il filo del discorso. Per chi ha costruito il sito invece: manca un salta menu o vai al contenuto, i pulsanti “vota” “mi piace” ecc. vanno alla fine di un articolo e non prima: avete una mezza idea di cosa vuol dire entrare qui dentro da ciechi? Poi è presente un captcha per la registrazione, si posso commentare o votare anche dal mio facebook, ma se non voglio?? Si potrebbe anche da Google, Yahoo, ecc., ma io lo so solo perché una persona vedente mi ha detto che c’erano i pulsanti, a me la sintesi non lo dice, quindi è inaccessibile. Tornando al captcha: difende solo dallo spam ma è un’agghiacciante barriera informatica (come una scala per chi è in carrozzina), in questo sito è presente un captcha che può essere ascoltato, ma ad esempio io che sono anche mezza sorda come lo capisco? Dubito comunque che anche gli udenti capiscano le parole o numeri, spesso pure in inglese, farfugliati da una sintesi vocale pessima. Ricordo che il web rappresenta l’unico modo che ho per leggermi un giornale, per lavorare, per studiare, perché l’informatica (che non è una novità) è tra i principali ausili per milioni di disabili sensoriali (ciechi, ipovedenti, sordi, ipoudenti, sordociechi). Concludo col dire che, mentre i privati possono anche far finta di vivere ancora negli anni 80, per le istituzioni, pagate da tutti gli italiani e i cui siti non costano poco, c’è l’obbligo di essere fruibili a tutti e, legge o non legge, rimane che sono troppi i webdevelopper e webmaster che non sanno cosa sia uno screen reader, il mezzo che realmente testa l’accessibilità. Vi segnalo questo blog, è di Blindsight Project, la onlus per disabili sensoriali che ho fondato e presiedo, vi si trovano informazioni importanti per l’accessibilità nel web e non solo: https://blindsight.eu/category/blog-web-accessibile/. Laura Raffaeli (presidente Blindsight Project)
p.s.: per registrarmi, votare e scrivere questo commento ho impiegato troppo tempo a causa della inesistente professionalità di chi ha costruito il sito: anche questa è discriminazione, nonostante le Linee Guida delle Nazioni Unite per le Persone con Disabilità da anni impongano il contrario! Bisogna starci da questa parte… basterebbe un solo minuto per capire cos’è realmente l’accessibilità nel web.”
La consultazione commentata è sull’Ideario dell’Agenda Digitale Italiana: Piena accessibilità per i disabili agli atti dei pubblici enti.