Web accessibile: a che punto siamo?

web accessibile (logo screen reader, logo carrozzina con computer)Chiediamo a Livio Mondini, esperto di accessibilità (in particolar  modo sui documenti elettronici accessibili), di farci il punto della situazione.

Puoi dare una tua definizione della parola “accessibilità”?

Addirittura una definizione? Ti posso dire cos’è per me l’accessibilità: l’accessibilità è un insieme di tecniche che quando applicate permettono di realizzare uno dei pilastri del Web: “The power of the web is in its universality. Access by everyone regardless of disability is an essential aspect (Tim Berners-Lee, fondatore del Web)”.
Parlando di accessibilità, tendiamo a dare maggiore importanza alla seconda frase e alle sue relazioni con le condizioni di disabilità permanente, ma per me l’accessibilità corrisponde al concetto di universalità del Web. Sul Web abbiamo la possibilità di essere tutti uguali e con le stesse possibilità, indipendentemente dalla condizione fisica personale. L’accessibilità si propone di fare in modo che questo accada.

A che punto siamo con l’applicazione delle normative sull’accessibilità?

In Italia la normativa sull’accessibilità riguarda soltanto la Pubblica Amministrazione. Penso quindi che la tua domanda riguardi la PA in generale.
In termini generali, l’accessibilità dei siti web della PA è migliorata. Misurare l’applicazione delle norme in termini numerici è complesso e le rilevazioni possono essere fuorvianti: per esempio, tempo fa il CNIPA aveva tentato una misurazione, con risultati davvero poco entusiasmanti.
Però, molti dei siti analizzati peccavano sul Requisito 1, ovvero errori nel codice verificati soltanto con un validatore automatico. Può essere questo da solo un indicatore di scarsa qualità? Dipende, basta un copia/incolla da Word in un CMS per ottenere una pagina non valida, magari perché sono presenti due lettere accentate non correttamente convertite nelle rispettive entity. Questo inficia l’accesso universale al sito? Di certo no. Per questo motivo apprezzo molto un concetto di accessibilità funzionale, che in termini di analisi separi gli elementi funzionali delle pagine dai contenuti.
Di certo provoca molti più problemi una barra di navigazione malamente realizzata che qualche errore di codice nel corpo del documento.
Però la metodologia a oggi adottata non fa queste distinzioni, quindi probabilmente un’analisi condotta in questi termini non fornisce una reale indicazione sull’accessibilità della pagina, bensì una semplice espressione in termini sì/no di alcuni parametri. E come giudicare il rispetto della semantica degli elementi, aspetto ben più importante della mera validità del codice per quanto riguarda l’accessibilità? A mia conoscenza, non esistono validatori automatici in grado di effettuare questo tipo di test in modo completo, però lo si può eseguire almeno sui titoli presenti nella pagina anche con il validatore W3C. Ma quanti lo fanno, o peggio quanti conoscono la loro reale importanza per l’accessibilità?

Un aiuto viene anche dal FAE (Functional Accessibility Evaluator della University of Illinois at Urbana-Champaign).Si tratta di uno strumento davvero interessante e in grado di fornire degli ottimi report.

Cosa sono i documenti elettronici accessibili? Quali sono gli enti obbligati ad adottarli?

Un documento elettronico accessibile è un documento che può essere fruito da chiunque, proprio come per le pagine Web. Sia ai sensi del CAD sia della Legge 04/2004 tutte le Pubbliche Amministrazioni sono tenute a pubblicare documenti elettronici accessibili. Ovvero: pubbliche amministrazioni, enti pubblici economici, aziende private concessionarie di servizi pubblici, enti di assistenza e di riabilitazione pubblici, aziende di trasporto e di telecomunicazione a prevalente partecipazione di capitale pubblico, aziende municipalizzate regionali, aziende appaltatrici di servizi informatici e così via.

Quali caratteristiche deve avere un PDF per essere accessibile?

Un recente standard ISO, PDF/UA-1, fissa le caratteristiche di accessibilità per il formato PDF. In termini pratici e senza entrare in dettagli tecnici, un file PDF può essere reso completamente aderente alle WCAG 2.0, anzi lo standard per i contenuti non prettamente relativi alla tecnologia PDF (audio, video, ecc.) rimanda direttamente ai criteri di controllo delle rispettive tecniche WCAG 2.0. Inoltre, lo standard fissa le caratteristiche dei reader PDF e questa è l’unica reale novità: senza dubbio, era possibile creare documenti PDF conformi alle WCAG 2.0 anche prima.

Quali sono gli standard ISO per l’accessibilità?

adobe iso pdf

La proposta di standard ISO/IEC DIS 40550, attualmente in fase di sviluppo, è esattamente la versione ISO delle WCAG 2.0.
Il processo di standardizzazione per quanto riguarda l’accessibilità Web è un lavoro in corso, esistono molte proposte e lavori sull’argomento, di conseguenza penso sia presto per parlare di “standard ISO per l’accessibilità”. Per definizione, uno standard è un documento, approvato da un ente riconosciuto, che fornisce le regole, le linee guida o le specifiche tecniche per lo svolgimento di alcune attività. Il lavoro svolto da Adobe per arrivare allo standard ISO PDF/UA è durato anni. L’accessibilità Web è semplicemente ancora troppo giovane per poter disporre di diversi standard, anche se esistono numerosi standard riguardo l’ergonomia delle interfacce e, per esempio, l’accessibilità degli edifici.

Credo sia interessante a questo proposito scaricare e leggere un numero della rivista dell’ISO, ISOFocus. Il numero 8 di settembre 2010 è uno speciale sull’Accessibility for all, illuminante per comprendere le estensioni dell’argomento.

Le norme sull’accessibilità comprendono anche l’editoria scolastica digitale: gli e-book sono o possono essere accessibili?

Dovremmo per prima cosa stabilire cosa sia un e-book. Se per e-book intendi un libro di testo elettronico, sì, devono essere accessibili (se con accessibili intendi a norma Legge 04/2004).

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