Blindsight Project comunica, con non poca tristezza e amarezza, che dal 29 aprile 2017 la sua App Blindsight, per sistemi iOS e Android, verrà disdetta come da nostra richiesta, da Goodbarber, la piattaforma che mensilmente abbiamo pagato, ma anche sollecitato all’accessibilità.
Pur trattandosi di pochi pulsanti da rendere accessibili, Goodbarber ci ha sempre risposto che non potevano e non possono farlo.
Non dobbiamo dire né quante volte abbiamo fatto richiesta di accessibilità, né tutti i nostri diritti di persone disabili visive elencati negli anni a Goodbarber, perché lo si può immaginare facilmente.
Abbiamo disdetto con Goodbarber, ma la App in realtà è solo sospesa, in quanto da maggio incaricheremo la EveryWare Technologies, con cui abbiamo già preso accordi, per lo sviluppo di una nuova App Blindsight, stavolta finalmente accessibile anche alle persone cieche e ipovedenti.
Come già per questa, anche la nuova App Blindsight sarà gratuita per tutti, per poter avere sempre a portata di mano una locandina per il cane guida, un ufficio legale, l’invito ad un evento, novità e informazioni varie, ad esempio le nuove agevolazioni fiscali, quali i film o i teatri accessibili anche alle persone disabili sensoriali, e tanto altro che, dal 2006, Blindsight Project cerca di offrire a tutti indistintamente, soci e non soci, disabili e normodotati, perché convinti da sempre che questa è la strada da seguire, se si vuole arrivare ad una vera integrazione ed inclusione nel mondo che circonda chi non sente o non vede, le persone disabili sensoriali per cui esiste Blindsight Project.
Ogni aggiornamento sulla nuova App verrà comunicato, nel frattempo chi ha scaricato la nostra vecchia App, sul proprio smartphone o tablet, può disinstallarla in attesa della nuova.
Grazie, e chiediamo scusa a tutte le persone disabili visive, per i disagi a cui Goodbarber ci ha costretti per tutto questo tempo.
Va detto che non è stato nemmeno facile arrivare a sviluppatori di App che conoscano la parola “accessibilità”.
La “EveryWare Technologies”, a cui ci siamo rivolti, è una rarità tra le società e le aziende di questo tipo, e lo diciamo perché è un’assurdità che, nell’epoca che stiamo vivendo, o che sta vivendo noi vista la velocità con cui avanzano le nuove tecnologie, ci siano ancora tante difficoltà nel rendere un pulsante accessibile.
Difficoltà, attenzione, che non esistono nel realizzarlo, in quanto va solo nominato e la nostra sintesi vocale leggerà quanto è stato scritto all’origine su quel pulsante (ad es.: menu).
Le difficoltà che abbiamo incontrato sono l’incapacità di 9 sviluppatori su 10, di adeguarsi alla Convezione Onu per Persone Disabili (ratificata anche dall’Italia un decennio fa), il loro non comprendere che quella App non sarà usata solo da vedenti.
Eppure siamo proprio noi persone disabili della vista i primi clienti di e-commerce, quelli che usano una comoda App per un taxi o un treno, ma quante di queste App sono accessibili davvero?
Pochissime, e quelle poche lo sono diventante solo dopo innumerevoli richieste disperate da parte di utenti disabili visivi. Utenti che pagano spesso, per non avere accesso al proprio acquisto!
Ci auguriamo che, a cominciare da Goodbarber, si arrivi presto invece all’adeguamento a Convenzioni e Leggi dello Stato e non solo, anche da parte di tante aziende o privati che sviluppano App, inclusi i loro clienti, che per primi dovrebbero chiedere l’accessibilità di ciò che pagano, come abbiamo fatto noi, senza risultati purtroppo, con Goodbarber.
A tutti gli amici di AppBlindsight, ancora tante scuse per il disagio finora arrecato, seppure involontariamente, grazie della pazienza.
(Laura Raffaeli – presidente Blindsight Project)