Auto per ciechi e.. tecnologia utile
mentre vi scrivo se ne fa un gran parlare. Sto parlando dell’auto di google che viene definita l’auto per ciechi.
Il motivo di questa definizione è che trattasi di un auto completamente autonoma nella guida.
Ho ascoltato su di essa un video, in inglese, di un uomo legalmente cieco, che in America indica una persona che ha perso il 95% della capacità visiva, che la usava e ne parlava in maniera entusiastica.
In effetti sembra fantastico, e come idea è di sicuro affascinante. Un paio di considerazioni sono però d’obbligo, e io ve le espongo, come mi sono venute in mente.
La prima è questa: ma le avete viste le strade americane? Bè, anche se siete talpati come me, saprete che sono praticamente tutte autostrade: niente a che vedere con, per esempio, i vicoli di trastevere, qui a Roma o le stradine di Assisi.
Crederò dunque alla fattibilità dell’auto di google nel momento in cui sentirò un uomo dire che la sta guidando agevolmente in mezzo al traffico e nelle vie di una città italiana, se del centro sud meglio.
La seconda considerazione è: quanto costa? La sua tecnologia è necessariamente molto elaborata, e questo, avendo un costo di produzione elevato, innalza sicuramente il costo finale. Insomma, io non dubito che Bocelli se la possa permettere.. ma io? E gli altri che non sono cantanti noti in tutto il mondo?
Nella mia testa scorre il film di una periferia romana, la mia, dove non c’è traccia di semafori acustici, e il marciapiede a volte è un optional..
Così, chiedo a tutti voi, ma sopratutto ai giornalisti e blogger internet: ma, mentre sognate la California, qualcuno di voi mi porta in salvo mentre, con i veicoli del signore, i miei piedi, passeggio per Montespaccato?
Rosa Mauro