Montespaccato’s trophy

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In questi tempi di austerità, in pochi sicuramente si potranno permettere le vacanze avventura, quei pacchetti in cui, in tutta sicurezza, si cerca il respiro dell’avventura in grandi territori quasi inesplorati, traversando cascate o fiumi.. Ma davvero non c’è bisogno di andare lontano.
Qui a Roma abbiamo il privilegio di ospitare una vera e propria serie di grandi avventure, basta solo spostarsi dal centro e recarsi in una delle periferie e.. bendarsi gli occhi!
Ho l’onore di presentarvi il primo Montespaccato’s trophy, da disputarsi unicamente ad occhi bendati! Non sarete del tutto abbandonati a voi stessi: a disposizione un iphone con tomtom ed ariadne gps, per orientarvi tra le strade.. Per chi non conosce , iphone è lo smartphone della apple con sintesi vocale già incorporata ed ariadne gps è una applicazione dello stesso, che a richiesta, usando internet, fornisce il nome della via e il numero civico.. utilissima nei casi, e sono numerosi, in cui tomtom sbrocca e decide di farti girare metri prima del reale bivio..Tomtom è ovviamente incorporato nell’iphone, anch’esso una applicazione di esso.
Tenete conto che entrambi i programmi NON possono segnalarvi gli incroci, prendete un bel respiro e.. via, partiamo ovviamente dal mio personale safari, che inizia a … casa mia, via T. Calisti.

Ho due piste da seguire una rossa ed una nera: faremo la nera, è una avventura, dopotutto.  Un bel divertimento davvero.. ma prima, bendatevi.. Assicuratevi di non vedere.. una mano al bastone, in un altra iphone già acceso ed obiettivo: la scuola media del figlio, via Cornelia 1.

E via partiti. Si comincia bene: la via ha il marciapiede e voi potete battendo il bastone e con la voce di tom tom, andare avanti.. Poi la prima defaillance.. tomtom vi dice di girare a destra ma andate contro un cancello.. per questo vi ho detto di aprire l’altro gps. vi dirà che siete ancora nella via precedente, dovete andare avanti un altro poco per l’incrocio.

Finalmente ci arrivate ma… che succede??? Una macchina?? Dove sta il marciapiede?? NON c’è. La via che dovete attraversare NON ha marciapiedi e , in alternativa, propone un grazioso, delizioso slalom tra l e macchine parcheggiate da una parte e dall’altra per non fare torto a nessuno… come dite? rischioso? Ma va, basta aver fatto slalom!! Qualche escoriazione dovete considerarla una ferita di guerra, vi renderà orgogliosi davanti a parenti ed amici!

Se riuscite a superare il senso di panico, dopo  un centinaio di metri, eccolo l’, l’incrocio.  Inutile appuzzare l’orecchio: il semaforo non c’è e nemmeno le strisce. Dovete sentire le macchine e sperare di avere un udito sopraffino, che vi permetterà di attraversare senza finire a fette.. tenete conto che è una strada molto trafficata. Però vi si concede di alzare il bastone bianco, prima di riapoggiarlo per camminare ed urlare anche un “mi arrendo!” se il panico è troppo forte.

A questo punto penso che state già pompando adrenalina a tutto spiano, dai , ditelo non vi mancano per niente le cascate, questo è proprio meglio.

Attraversata la via, vi trovate su via cornelia, come vi dice ariadne e anche tomtom.. Dovete attraversare la strada, ma su via Cornelia almeno le strisce le avete.. il semaforo no, Non esagerate!!

Ah, dimenticavo: anche qui non c’è marciapiede dappertutto.. deliziosi punti senza di esso si alternano a minuscoli marciapiedi ovviamente ingombri di  macchine e motorini che NESSUNO provvede a rimuovere.. Belli, qui i vigili NON passano mai, altrimenti che avventura sarebbe?

Prodi eroi, continuate ad andare, con il cuore che batte forte e la sensazione delle rapide.. ops, scusate, la scuola si stia avvicinando.. e si, si avvicina.. lo sapete perché vi ritrovate letteralmente incastrati nelle macchine che, non essendoci parcheggio vicino alla scuola stessa, si parcheggiano alla selvaggia togliendovi tutta la strada..

E’ qui che si vede il VERO esploratore.. con il fido bastone e con una buona dose di sprezzo del pericolo comincia ad avanzare letteralmente fendendo le macchine con il bastone, rumori di lamiera che sbatte, urla belluine di automobilisti convinti che in torto siate voi.. e finalmente il gps vi reciterà il numero… tre o 4 macchine davanti a voi probabilmente, visto che state schiacciandovi la pancia contro le lamiere.. mi raccomando di fare la dieta prima del trophy!!

Ecco, siete arrivati.. che avete vinto??

Nulla. Io devo fare questo torneo regolarmente per andare a parlare con il prof di sostegno del figlio e non c’è nessuno disponibile ad accompagnarmi.

Certo, il rischio è che prima o poi il divertimento finisca, basterebbe che: 1) mettessero il marciapiede alla via che attraversate 2) mettessero le strisce presso l’incrocio pericoloso 3) si svenassero per porre almeno UN semaforo in via Cornelia che ne ha uno solo al suo inizio ed alla sua fine , che sia vocale non oso nemmeno immaginarlo 4) che , mettendo raffiche di multe, i vigili facessero schiodare le macchine da dove non devono stare..

Ma, nell’attesa, io invito ufficialmente il capo dei vigili del XVIII munificio, il presidente del XVIII municipio, e il sindaco Alemanno al mio personal trophy.. Scommettiamo che poi le cose cambiano??

Rosa Mauro

Questo articolo ha un commento

  1. Laura Raffaeli

    cara rosa, nessuno avrà mai il fegato di provare quello che si vive a roma, e altrove, al buio! milioni di persone che non sanno che che quelle strisce per terra in rilievo sono guide tattili per ciechi e non segnali per sostarci o appoggiarci bagagli sopra, che si spostano guidati dalle loro macchine ignare del codice stradale e del bastone bianco, miliardi di ostacoli invisibili ad altrettanti miliardi di vedenti, ma così “visibili” a noi ciechi, ecc. ecc.
    I comuni dicono che non hanno soldi per rendere sonori i semafori, o per far lavorare degnamente i loro vigili, tra l’altro se ogni volta che vogliono abbattere barriere pensano solo a quelle architettoniche, c’è molta strada da fare.
    peccato per noi ciechi che dovremmo farla in condizioni a volte anche peggiori di quella che racconti, ciao e grazie di questa importante testimonianza, laura

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