CINEMA PER TUTTI: SI DEVE FARE. Appello ai registi

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Logo composto da un occhio e una spirale con scritto "Audiodescrizione ovunque: un diritto e non un favpre"Si è chiusa la decima Festa del Cinema di Roma, che anche quest’anno ha provveduto ad accessibilizzare i film italiani in concorso, offrendo quindi la possibilità davvero a tutti di poter partecipare ad un così importante evento culturale e di svago, grazie ai sottotitoli e alle audiodescrizioni realizzate da Sub-ti.
Blindsight Project, partner per il sociale dal 2010 al festival, ringrazia ancora Fondazione Cinema per Roma per l’impegno che ogni anno dimostra affinché, anche le persone con disabilità sensoriali, possano votare e fruire delle opere in concorso. Peccato che, nonostante le nostre richieste, che risalgono al 2009 con il primo festival accessibile, il RomeFictionFest, registi e produttori non si siano ancora aggiornati alla Convenzione Onu per le Persone Disabili, nella home di questo sito, come invece fa Fondazione Cinema per Roma da quando noi di Blindsight Project facemmo la prima richiesta.

Per registi e produttori:
è semplice arrivare ai festival e nelle sale con opere già fornite di audiodescrizione e sottotitoli, anche se non ci si pensa mai quando si realizza un film, un documentario, un corto, uno spot, ecc., comprese le opere sul tema disabilità, diversità, discriminazioni e simili, sempre inaccessibili. Un esempio: inutile fare uno spot contro la violenza se questo non è dotato di sottotitolazione e audiodescrizione, inutile piangere se le sale sono vuote!
Le persone con disabilità sensoriali, cioè con problemi di vista o udito, e tra queste molte migliaia sono le persone con cecità assoluta e sordità profonda, hanno tutti i diritti, per legge e per Convenzione Onu, di poter fruire di un’opera accessibile, sia cinematografica che televisiva: la spesa per rendere un film accessibile come diciamo è davvero ridicola per uscire nelle sale senza un sottotitolo e un’audiodescrizione, considerando poi che i costi di accessibilità di un film si riducono radicalmente se fatti direttamente da chi lo realizza, in quanto già presenti molte figure necessarie, quali fonico, sala di registrazione, speaker. Mancherebbe solo la persona vedente per l’audiodescrizione, e quella ipovedente o cieca per fare una audiodescrizione di qualità, che interagendo tra loro, scrivono il testo che poi lo speaker registrerà: a questo ci pensiamo noi di Blindsight Project che provvederemmo a segnalare le persone giuste, a chi ce ne farà richiesta.
Finora un solo regista si è rivolto a noi, per uscire prossimamente con la prima del suo film senza discriminare nessuno: SI PUO’ FARE!
Basta volerlo, e ricordarsi che ci sono migliaia e migliaia di spettatori che, senza un sottotitolo e un’audiodescrizione, non solo rimangono fuori dalle sale, ma non potranno mai godere di quell’opera, anche se dura solo un minuto. Le barriere sensoriali, che dal 2006 Blindsight Project cerca di abbattere, e su cui accende i riflettori, sono ancora troppo sconosciute, soprattutto nei settori della cultura e dell’arte.
Per quest’ultima, intesa come opere pittoriche o scultoree, qualcosa si sta facendo in Italia, per la cultura ben poco, a cominciare dalla Settima Arte (il Cinema).

Tornando alla Festa del Cinema di Roma, si è chiusa con un film italiano che ha vinto l’oscar, “La Grande Bellezza”, audiodescritto a suo tempo proprio da noi di Blindsight Project per MovieReading, quest’ultima una App italiana che consente di avere l’accessibilità ad ogni passaggio dell’opera, e non solo in sala. L’audiodescrizione de “La Grande Bellezza” è presente su MovieReading e scaricabile gratuitamente, in quanto la offrimmo noi prima che vincesse l’oscar: se ci siamo riusciti noi con le poche risorse a disposizione, non credo non ci possa riuscire un regista o un produttore, al limite propongo di tagliare qualche migliaio di euro da un party, e di mettere qualche centinaio di euro nell’accessibilità dell’opera.

Perché non sono le sale cinematografiche che devono rendersi accessibili alle persone con disabilità sensoriali, ma chi realizza l’opera. La sala cinematografica deve abbattere barriere architettoniche, per quelle sensoriali al cinema ci devono pensare i registi, o i produttori, altrimenti continueranno a realizzare opere inaccessibili e discriminanti, perché anche se poi sul Dvd ci saranno i sottotitoli, comunque è stato proibito l’accesso in sala a migliaia e migliaia di persone sorde o ipoudenti, e migliaia e migliaia di persone con disabilità visive rimarranno al buio.
Ci auguriamo che questo nuovo appello, inviato anche a molti registi e produttori, possa migliorare la situazione, al momento direi drammatica, se solo ci confrontassimo con altri paesi europei, dove magari non doppiano il film, e mettono sottotitoli che vanno bene per tutti, udenti compresi, ma non manca mai l’audiodescrizione!

Per l’accessibilità è nostra partner Culturabile, con cui mandiamo avanti l’accessibilità nello spettacolo e nella cultura da anni, e promuoviamo metodi innovativi quale MovieReading, l’unico metodo che consente di avere accessibilità anche da tv e da dvd, oltre che al cinema. Per sapere qualcosa di più sull’audiodescrizione filmica, ci sono le Linee Guida, che invitiamo a leggere per capirne qualcosa di più: forse sensibilizzeranno qualche regista e qualche produttore, e magari la prossima Festa del Cinema di Roma potrebbe non essere più l’unico festival importante accessibile, e le sale si riempirebbero di nuovo.

Concludendo: quando avete finito un film, uno spot, un corto, ecc., chiedetevi: potranno vederlo e sentirlo tutti? Ripeto, oggi SI PUO’ FARE! E con pochi soldi, quindi cominciamo per favore?

Blindsight Project (Laura Raffaeli presidente)

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