DIRITTO DI VOTO NEI SEGGI ITALIANI (DISCRIMINAZIONI E DISINFORMAZIONE)

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07/03/2010
Il 28 e il 29 marzo prossimi ci si recherà alle urne per votare, ma come voteranno i disabili? Ad esempio chi non vede o vede poco, chi è privo delle mani, chi non potrà uscire di casa? Risponde Laura Raffaeli, presidente di Blindsight Project (www.blindsight.eu) onlus no profit per disabili sensoriali, candidata per queste elezioni con la Lista Bonino-Pannella alla carica di consigliere regionale in Calabria, per le province di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria, lei stessa disabile sensoriale:

“Ogni volta che mi sono recata a votare ho incontrato mille inutili difficoltà, e menomale che non ci sono nata cieca, altrimenti avrei perso di sicuro la voglia di recarmi alle urne!” risponde e poi aggiunge “Il personale presente ai seggi non è quasi mai informato, anzi senza quasi: una volta mi dissero addirittura che il cane guida non poteva entrare in cabina! Ero ancora a Roma e fui costretta a chiamare i carabinieri per fare cosa? Per fare una cosa così importante, forse l’unico momento veramente privato di ogni cittadino italiano: votare! Tra i requisiti richiesti per l’esercizio del diritto di voto (art. 48 Cost.), non vi sono particolari caratteristiche fisiche né motorie degli elettori, tantomeno condizioni di salute. Il problema per noi disabili visivi (ciechi o ipovedenti) è che non possiamo votare da soli, quindi dobbiamo farlo con un accompagno di nostra fiducia in cabina, come per chi è privo degli arti anteriori e non solo, quindi arrivati al seggio ci troviamo sempre di fronte a persone che non sanno come comportarsi, sono tutti molto disinformati, o addirittura proprio all’oscuro umiliando per questo noi disabili obbligati al voto assistito. La colpa non è tanto dei politici come dicono in molti ma di chi non ha informato nessuno finora, dal voto assistito al cane guida (ausilio sconosciuto solo in Italia!” continua Laura Raffaeli “La legge parla chiaro, in breve dice questo:

“Gli elettori fisicamente impediti (i ciechi, gli amputati delle mani, gli affetti da paralisi o da altro impedimento di analoga gravità) possono esercitare il proprio diritto di voto con l’aiuto di un elettore della propria famiglia, o, in mancanza, possono scegliere come accompagnatore un altro elettore, purché iscritto nelle liste elettorali di un qualsiasi comune italiano, che accompagni un solo disabile per ciascuna consultazione elettorale. L’impedimento può essere dimostrato con certificato medico rilasciato gratuitamente dalle sedi dell’Azienda sanitaria locale, in alternativa si può preventivamente chiedere all’ufficio elettorale del proprio Comune l’annotazione permanente del diritto al voto assistito sulla propria tessera elettorale. Tale annotazione consente l’ammissione al voto assistito senza ulteriori formalità, anche in occasione di successive consultazioni elettorali. Per ottenere tale timbro è sufficiente recarsi all’ufficio elettorale muniti di un certificato attestante la minorazione visiva o del libretto di pensione rilasciato dall’INPS*. La legge n. 22/2006 ha introdotto poi la possibilità del voto a domicilio per le persone affette da gravi infermità, tali da non consentire loro di allontanarsi dalla dimora e che dipendano vitalmente da apparecchiature elettromedicali. Per usufruire di questa possibilità bisogna fare richiesta al Sindaco del Comune di dimora, accompagnata da una fotocopia della tessera elettorale ed un certificato medico, da cui risulti che l’infermità comporta una “dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali, tale da impedire all’elettore di recarsi al seggio” e l’eventuale necessità del soggetto di essere assistito durante l’esercizio del voto. Il presidente del seggio elettorale competente per territorio, insieme ad uno scrutatore ed al segretario, si recherà presso l’abitazione del disabile per raccogliere il voto.”

Sarebbe bastato diffondere queste notizie per i seggi, da quando uscirono le regole (e non è l’altro ieri..), affinché si dissolvesse ogni discriminazione che a volte costringe il disabile a non votare, come successo a me una volta: “spaventati” dalla mia cecità, non hanno creduto subito a quanto dichiaravo loro e sto dicendo ora, non hanno ritenuto sufficiente il fatto che glielo dicesse una cieca addirittura presidente di categoria, la portarono così alle lunghe quindi – tra telefonate per avere conferma di quanto dicevo loro e varie ipotesi infondate – che il tempo utile per farmi votare alla fine scadde!
Non sono l’unica purtroppo, sono numerose le lamentele che ogni volta arrivano a Blindsight Project da parte dei disabili visivi sottoposti a questi episodi anacronistici per fare una cosa così semplice al tempo stesso importantissima come esercitare il diritto di voto.
Ricordo a chi vuole votarmi nelle province di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria che dovrà semplicemente barrare, o far barrare, il simbolo della Lista Bonino-Pannella e scriverci accanto “Raffaeli” (con una sola elle). Sarà comunque mia premura fare in modo che queste informazioni, relative alle regole del voto assistito, possano averle in ogni seggio, con la speranza sempre che un giorno ci si renda finalmente conto che siamo già entrati nel secondo decennio di un nuovo millennio e che esiste da tempo anche il voto elettronico: più ecologico, in quanto tonnellate di carta sarebbero risparmiate, più fruibile e accessibile ad ogni cittadino (disabile o no), più veloce e sicuro in quanto un computer farebbe tutto il lavoro dello spoglio in pochi minuti. Ci guadagneremmo tutti, dalla salute alla dignità.”.
(Blindsight Project News per Laura Raffaeli candidata nelle circoscrizioni di: Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria per la Lista Bonino-Pannella – www.lauraffaeli.net)

*Per gli ELETTORI DISABILI VISIVI è necessario esibire il libretto nominativo di pensione attualmente rilasciato dall’ INPS nel quale sia indicata la categoria generica “invciv” ed apposita documentazione sanitaria, rilasciata da medico legale ed attestante l’impossibilità ad esercitare autonomamente il diritto di voto, o il libretto nominativo di pensione precedentemente rilasciato dall’ INPS o dal Ministero dell’Interno nel quale sia indicata la categoria “ciechi civili” ed un numero attestante la cecità assoluta del titolare del libretto (uno dei seguenti numeri di codice o fascia: 06, 07, 10, 11, 15, 18, 19).

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