21 aprile 2012
Considerando la difficoltà che ogni studente disabile visivo ha nella scuola dell’obbligo per avere libri accessibili, che sono quelli digitali o ebook (vedi anche l’articolo: circolare sull’adozione dei libri di testo elettronici), diventa sempre più importante far sì che l’ebook decolli anche in questa nazione.
Oltre agli studenti della scuola dell’obbligo però ci sono le migliaia di disabili visivi italiani che non conoscono il braille, fondamentale ma non necessario come era prima dell’avvento dell’informatica e delle letture digitali, che riscontrano enormi difficoltà per poter leggere un libro senza far uso della pirateria. La situazione italiana, rispetto all’ebook, è la seguente:
Il mercato italiano è ancora piccolo e ingessato: i prezzi variano poco o nulla da un sito all’altro. La versione elettronica di un libro costa mediamente il 26% in meno di quella cartacea.
Gli italiani, com’è noto molto ricettivi nei confronti di nuovi gadget tecnologici, sul versante del libro elettronico preferiscono stare alla finestra. Non è un caso che tablet e smartphone spopolino, mentre il mercato tricolore degli ebook resti ancora di nicchia (0,1%). Siamo lontanissimi dagli Stati Uniti, dove la quota di mercato ha raggiunto un lunare 20% e dove Amazon l’anno scorso ha trionfalmente annunciato che le copie di ebook vendute hanno superato quelle dei volumi cartacei.
Una volta su tre il titolo non c’è
Se da noi la domanda di ebook non brilla, non si può certo dire che l’offerta faccia di meglio. I titoli disponibili in italiano alla fine del 2011 erano circa 20 mila, in Francia quattro volte di più. Infatti, cercando tra gli scaffali virtuali di 11 siti tra i più gettonati, abbiamo trovato solo 25 dei 40 bestseller presenti nella nostra lista. In altre parole non erano disponibili in formato digitale il 37% dei libri che nella loro edizione a stampa erano diventati campioni di vendite. Il che la dice lunga sulla circospezione dei grandi publisher italiani nell’investire nei media digitali, che al momento evidentemente non garantiscono adeguati margini di guadagno.
Prezzo tagliato di un quarto
Scaricare un libro in versione digitale costa pochissimo: è questa la vulgata che corre sul prezzo degli ebook. I risultati di questa inchiesta confermano la convenienza rispetto al libro cartaceo, ma non nella misura in cui tanti credono: si risparmia in media il 26%. Il taglio di circa un quarto del prezzo non è esattamente un enorme affare, soprattutto se si considerano i consistenti sconti sui libri che erano possibili fino all’introduzione, la scorsa estate, della legge Levi, che li ha purtroppo limitati al 15%. Sugli ebook c’è poca concorrenza tra i siti di vendita. In ben 17 casi su 25 sono “prezzi fissi” in tutti gli store online da noi visitati: in pratica serve a poco andare a caccia di offerte.
Se la convenienza è un classico
Anche sui classici in versione ebook, il cui prezzo medio è di 3 euro (contro gli 8 delle edizioni stampate), sono applicati pochissimi sconti e di piccola entità: su una lista di 20 libri solo quattro erano scontati: uno al 12%, due 15%, uno al 50% (I Malavoglia di Verga, edizione Giunti Demetra). Più consistenti gli sconti sul cartaceo, che, a parte due casi, erano sempre presenti e sempre pari al 15%. I classici in edizione digitale costano il 63% in meno rispetto alla corrispondente versione a stampa. La percentuale sale al 67% se non si considerano gli sconti.
Fonte: www.altroconsumo.it