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L’INVISIBILE POTENZA DEL WEB

Su Corriere.it si parla di web accessibile. In un articolo di Franco Bomprezzi: Tutta la potenza del web, all’interno del blog Invisibili, blog dedicato alla invisibilità di chi ha a che fare con le disabilità.

Nell’articolo si spiega con semplicità che il web dovrebbe essere accessibile per tutti, soprattutto per le persone con disabilità: «Ecco, adesso provate a immaginare tante persone sveglie e in gamba, che però magari non ci vedono, o fanno fatica a muovere le mani, a correre sulla tastiera del computer. Secondo voi come potrebbero usare internet, leggere i giornali on line, entrare in questo blog, e magari commentare liberamente? Non ci avevate pensato, vero? Eppure il tema dell’accessibilità del web è così chiaro ed evidente, ma ancora oggi, nel 2012, la gran parte dei siti internet, anche della pubblica amministrazione, non è per tutti. E dire che il fondatore del web, Tim Berners Lee, scriveva senza ombra di dubbio: “La forza del web sta nella sua universalità. L’accesso da parte di chiunque, indipendentemente dalle disabilità, ne è un aspetto essenziale”».

Questo sito è stato costruito rispettando le linee guida sull’accessibilità nella loro versione più recente (WCAG 2.0) e abbiamo dedicato un blog specifico sull’argomento (Blog sul web accessibile). La nostra socia Consuelo Battistelli è stata intervistata qualche mese or sono proprio sull’inaccessibilità del sito Istat per il Censimento, argomento tornato alla ribalta proprio su Corriere.it (Corriere.it: Sito Istat inaccessibile).

Riportiamo qui di seguito il commento di Laura Raffaeli inserito nell’articolo su Corriere.it.

Diversamente competenti

Io sono cieca del tutto e sorda per metà in seguito ad un incidente di moto di qualche anno fa – ci pensi Giorgiosd…
Lodevole l’iniziativa di Vincenzo Rubano, che svolge questo lavoro in quello che a volte è un inferno per noi disabili visivi, cioè il web, soprattutto i siti istituzionali che, per legge, dovrebbero essere accessibili. Anni fa fu lanciata anche una petizione (solo online purtroppo), “Sicurezza Senza Barriere”, da Blindsight Project, la onlus per disabili sensoriali che fondai nel 2006 (tutta online https://www.blindsight.eu, e accessibilissima soprattutto ai disabili sensoriali – vista e udito): era soprattutto una campagna contro il CAPTCHA, ENORME BARRIERA INFORMATICA! Nessuno screen reader leggerà mai un codice ottico, così come non mi interpreta le foto e le immagini in generale (anzi, grazie per l’accessibilità delle immagini in questo vostro sito). Lodevole anchequest’articolo, per cui ringrazio personalmente il sig. Bomprezzi per aver dato spazio a questo importante tema.
Abbattere barriere architettoniche? Si, ma quelle sensoriali? E quelle informatiche?? Qui finalmente se ne parla un po’ diversamente da soliti siti dedicati: accessibilità è anche farsi capire, sensibilizzare chi non conosce al massimo l’informatica e non sa manco come legge un cieco, a capire quanto sia importante invece costruirsi o trovare nel web un sito accessibile a tutti, di quale danno si è colpevoli quando si discriminano milioni di utenti, soprattutto di persone giovanissime che col web e un pc ci devono leggere, studiare, comunicare.
Vorrei ricordare che l’informatica rappresenta, oltre a quanto elencato da lei Sig. Bomprezzi, soprattutto uno dei principali ausili per tutti i disabili sensoriali (sordociechi, ciechi, ipovedenti, sordi, ipoudenti) italiani, e siamo più di 5 milioni di persone. Rendere accessibile il captcha, ad esempio, che questo sito richiede per la registrazione e avere la possibilità di loggarmi e commentare come sto facendo ora, sarebbe dimostrare di aver abbattuto la metà delle barriere informatiche: è una richiesta, so che scriverlo qui forse ha più visibilità che in una mail alla redazione (che di sicuro avrò già inviato chissa quante volte, senza mai nessuna risposta, infatti il captcha sta ancora lì).
Chi scrive prima di lei Sig. Bomprezzi, a cui di certo non è rivolto il mio politicamente corretto “diversamente competenti”, non solo non si firma, ma è stato capace solo di fare forse alcuni test con qualche checker: in realtà desidero dirgli che navigare al buio e trovare una pagina quasi accessibile è una rarità, per questo la inviterei a non criticare, né cercare l’errore, ma ad essere più propositivo con chi, comunque, sta facendo sforzi affinché questo sito sia veramente per tutti, senza nessuna discriminazione. E le assicuro che anche chi pensa di capire tutto d’informatica, spesso di accessibilità manco ne parla, lo si vede dall’universo web, che considera tutti supervedenti o superudenti, ma anche da chi ancora considera l’accessibilità un regalo da fare al disabile.
Chiudo ricordando però che, quell’enorme barriera informatica che è il captcha (come una scala per chi è in carrozzina), serve alla fine solo …come antispam, all’anonimo dico che i sottotitoli in un video raramente si trovano, non fissatevi con i “valori ‘accessibilità”, a volte ci risultano da un checker ma noi navighiamo benissimo lo stesso, c’è di peggio da criticare, cerchiamo invece, visto anche il suo interesse in materia, di essere sempre grati a chi, come in questo caso, dimostra interesse verso barriere invisibili e ancora pressoché sconosciute in questa nazione, dove i disabili sono tutti, nell’immaginario collettivo, su una sedia a rotelle, come nel logo universale. L’accessibilità non è solo mettere uno scivolo a un marciapiede o passare qualche checker e test in una pagina web, questa è roba per “diversamente competenti”, l’accessibilità è molto altro.
Grazie, Laura Raffaeli (Blindsight Project https://www.blindsight.eu)

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