
Tra le più significative battaglie di Blindsight Project, c’è proprio quella per il servizio pubblico accessibile anche alle persone disabili sensoriali. Numerosi gli eventi accessibili realizzati da noi o fatti realizzare da altri negli anni, fino al nostro ultimo seminario di febbraio scorso in cui, coinvolgendo soprattutto la Rai, abbiamo cercato di far comprendere agli audiodescrittori la necessità della presenza di una persona disabile della vista durante la realizzazione dell’audiodescrizione, finora non contemplata, come dimostrano i risultati , ma soprattutto si è voluto accendere i riflettori su una drammatica discriminazione, che assume quasi le sembianze di una truffa vera e propria, nel momento in cui ogni persona cieca o ipovedente, pur non avendo il servizio di audiodescrizione che per legge e Convenzione Onu dovrebbe avere ogni giorno dalla Rai, è costrettta comunque a pagare il canone come tutti gli altri!
Ci auguriamo che presto la Rai possa risolvere questa situazione, del resto come azienda ha tutti i mezzi per poterlo fare ed anche bene (vedasi sale di registrazione, speaker e tantissimo personale a disposizione), a differenza di chi, nel no profit, fa salti mortali per accessibilizzare un film.
Blindsight Project è sempre disponibile per suggerimenti e consigli, perché sappiamo bene che le disabilità visive sono pressoché ancora sconosciute in Italia, quindi invitiamo la Rai ad informarsi, o da noi di Blindsight Project o presso altre associazioni di categoria, su ciò che vuol dire essere cieco o ipovedente, prima di pretendere (o meglio estorcere) una somma di denaro qual’è quella del canone Rai, a persone non solo disabili, ma pure discriminate e, diciamolo, anche abbastanza prese in giro da anni, nonostante il denaro in Rai non sia mancato per evitare tutto questo!
Di seguito un’illuminante resoconto di quanto offre la Rai agli utenti che pagano come altri nonostante ciechi o ipovedenti, e di cosa devono affrontare per ascoltare una delle rare audiodescrizioni offerte, è un articolo pubblicato su Superando e scritto da Marco Gerometta che ringraziamo: leggete con attenzione: “Si noti a questo punto che il servizio di audiodescrizioni della RAI non viene svolto a titolo di volontariato, per una sorta di pietismo nei confronti dei “poveri ciechi o ipovedenti”, ma è regolato da un Contratto di Servizio tra l’azienda pubblica RAI e il Ministero dello Sviluppo Economico, che impone alla suddetta azienda di realizzarlo. Inoltre, anche questo servizio è profumatamente pagato da noi utenti, che versiamo la quota del canone, anche se non fossimo interessati alla visione dei canali RAI. Il canone, infatti, è una tassa, un balzello che tutti dobbiamo pagare! Giusto, giustissimo, quando i servizi ci sono e funzionano bene, anche un contributo non pesa darlo, perché ci viene reso sotto forma di servizio; peggio, invece, è il dover pagare per servizi inesistenti o di bassa qualità, mal funzionanti e mal gestiti. Qui, infatti, anche quest’ulteriore tassa pesa non poco!” continua a leggere: http://www.superando.it/2014/04/28/pesa-pagare-il-canone-con-unaudiodescrizione-del-genere/print/.
Laura Raffaeli (presidente Blindsight Project)
Sono d’accordo per la necessita’ per i sordi di usufruire della sottotitolazione dei film nei cinematografi come qualsiasi spettatore.