Cos’è l’albo pretorio e come funziona

albo pretorioL’Albo Pretorio è un istituto preposto alla pubblicità degli atti amministrativi degli enti di governo locale antico di ben venticinque secoli. Fu istituito insieme all’ufficio stesso del pretore e consisteva in un pannello dipinto di bianco (tabula alba) affisso in un luogo di pubblico accesso presso il praetorium, ossia la sede ufficiale e alloggio stesso del pretore. Sull’albo pretorio venivano trascritti o affissi gli editti – tra cui l’edictum perpetuum, cioè l’insieme delle norme amministrative generali cui il pretore si sarebbe attenuto durante tutta la durata del suo incarico. Sopravvissuto in forma simile a quella antica presso i comuni medievali prima e negli stati preunitari poi, alla data dell’Unità d’Italia era già esistente presso gli enti di governo locale.

Attraverso una stratificazione di norme, molte delle quali ancora in vigore e la più antica delle quali risale al 1865, l’albo pretorio diviene progressivamente, nello Stato Italiano, lo strumento tipico attraverso il quale gli enti di governo locale, e più in generale tutti i pubblici enti, forniscono evidenza pubblica dei loro atti di amministrazione così come previsto dalla legge (cioè forniscono al pubblico la cosiddetta “pubblicità legale” degli atti amministrativi). (altro…)

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Libri di testo accessibili: lettera al MIUR

Logo Blindsight ProjectRoma, 25 Giugno 2012

Al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Oggetto: accessibilità dei libri di testo

Signor Ministro,

Blindsight Project – O.N.L.U.S. per disabili sensoriali – richiede la Sua attenzione su un argomento fondamentale per la cultura e la formazione di ogni giovane italiano: i libri di testo per la scuola, soprattutto quella dell’obbligo. Vorremmo farle presente che numerosi studenti disabili continuano ad avere notevoli difficoltà nel reperimento di libri di testo accessibili.

Eppure la Legge 4/2004, all’art. 5 (Accessibilità degli strumenti didattici e formativi), comma 2 dispone: “Le convenzioni stipulate tra il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e le associazioni di editori per la fornitura di libri alle biblioteche scolastiche, prevedono sempre la fornitura di copie su supporto digitale degli strumenti didattici fondamentali, accessibili agli alunni disabili e agli insegnanti di sostegno, nell’ambito delle disponibilità di bilancio.” (altro…)

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La circolare sull’adozione dei libri di testo, le allegre compagnie di editori e le responsabilità dei dirigenti

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Pubblichiamo un interessante articolo che spiega benissimo sia la legge che i motivi dell’accessibilità delle letture nelle scuole

Bisogna pure che qualcuno le scriva certe cose, perché alle scuole nessuno le spiega.
E allora, caro insegnante, caro dirigente, nel tuo interesse seguimi che ti aiuto a togliere un po’ di castagne dal fuoco.
E se hai un figlio dislessico, o non vedente, o in qualche altro modo disabile, seguimi anche tu, che ti sarà utile.

Partiamo dalle prime righe della circolare:

La scelta dei libri di testo nelle scuole statali di ogni ordine e grado costituisce rilevante momento di espressione dell’autonomia professionale e della libertà di insegnamento dei docenti e ha ormai trovato una compiuta regolamentazione ad opera della circolare ministeriale 10 febbraio 2009, n. 16, che qui si intende integralmente richiamata, emanata in applicazione della normativa primaria vigente. (altro…)

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Accessibilità: la promessa mancata dell’ebook?

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L’accesso alla cultura, in pochi lo sanno, non è libero per i disabili visivi, in quanto sono ancora assenti letture accessibili (letture digitali o ebook). Ogni anno, per gli studenti disabili visivi della scuola dell’obbligo, si ripresenta lo stesso problema: i libri. Quelli di carta è risaputo che sono del tutto inutili, pubblichiamo quindi un interessante articolo di Simone Bonesini da EbookReaderItalia.com.

immagine di un ebook readerMolti pensano che in Italia si sia con decisione iniziato a parlare di ebook dopo l’art. 15 dell’agosto 2008, che sancì l’adozione dei libri digitali a scuola. Invece, a ben ricordare, la prima parola legislativa a favore dell’ebook fu il decreto 18 dicembre 2007 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale a inizio aprile 2008). Sapete di che cosa parlava quel decreto? Di un finanziamento da 2.750.000 euro per rendere disponibili libri accessibili a persone con disabilità visiva. Da quel 2007 del bando e dei suoi vincitori si persero le tracce (ne trovate notizie in biroblu e in superando), per ritrovare quegli stessi fondi per l’accessibilità stanziati ora per un’iniziativa in corso d’opera che arriverà a regime nel 2013, il progetto LIA (AIE, Associazione Italiana Editori). Sei anni perché i disabili visivi possano accedere a titoli da leggere paiono già una promessa mancata.

Ma torniamo all’oggi. La diffusione dell’ebook è ormai sotto gli occhi di tutti.
I dati dell’AIE parlavano per il 2010 di un mercato ebook da 1,5 milioni di euro di fatturato che rappresenta lo 0,04 % dell’intero mercato editoria italiana.
Per chi volesse ulteriori conferme sul 2011 consigliamo la lettura dei dati rilasciati da Antonio Tombolini, Ceo di Simplicissimus Book Farm, l’azienda che per prima in Italia ha scommesso sul libro elettronico e sulla sua diffusione. Anche più ottimistiche sono poi le cifre diffuse dalla ricerca di A.T. Kearney commissionata da Bookrepublic. (altro…)

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Libri ai non vedenti

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SASSARI. Testi digitalizzati: servizio dell’Università Testi digitalizzati per gli studenti non vedenti e ipovedenti che ne faranno richiesta per gli esami, ricerche e approfondimenti personali. È questo il nuovo servizio che l’Università di Sassari offrirà a partire dal 20 febbraio ai propri iscritti con disabilità visiva per favorirne l’integrazione e riconoscere pienamente il diritto allo studio. La legge Stanca e il suo regolamento prescrivono alle case editrici l’obbligo di fornire una copia dei libri in formato elettronico, ma la normativa, comunque piuttosto recente, è al momento ancora poco applicata.
Gli studenti sassaresi con disabilità visiva sono undici, molti di più sono quelli con disturbi di apprendimento (secondo alcuni studi il 3-4% della popolazione sarebbe interessata). (altro…)

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