IL CANE GUIDA ENTRA ANCHE IN OSPEDALE

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La Campagna Cane Guida di Blindsight Project, che vi invitiamo sempre a diffondere, arriva anche negli ospedali delle Marche, grazie all’impegno di Germano Santoni

È costato un lungo e faticoso lavoro – principalmente da parte di Germano Santoni, coordinatore della Commissione Guida dell’UICI di Macerata (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) – ma il risultato è stato davvero ottimo: nei mesi a venire, infatti, tutti gli ospedali della Provincia marchigiana saranno adeguati a misura di accompagnatori e cani guida, grande precedente che si auspica venga via via applicato senza problemi da tutti gli ospedali italiani, applicando finalmente Leggi dello Stato ormai in vigore da parecchi anni

L'immagine «GUIDE DOG. Io entro dove voglio», elaborata dall'Associazione Blindsight Project e affissa all'ingresso dell'Ospedale di MacerataNell’immagine «GUIDE DOG. Io entro dove voglio», elaborata dall’Associazione Blindsight Project e affissa all’ingresso dell’Ospedale di Macerata.

Non è certo la prima volta che dobbiamo occuparci dei problemi incontrati dalle persone non vedenti a far rispettare le leggi riguardanti l’accesso del loro cane guida anche in luoghi aperti al pubblico. Basti pensare – uno per tutti – al racconto di Salvatore Petrucci, presidente provinciale di Napoli e vicepresidente nazionale dell’UNIVOC (Unione Nazionale Italiana Volontari Pro Ciechi) e delle difficili situazioni vissute con il suo Ares, di cui avevamo ampiamente riferito, qualche anno fa, nell’articolo intitolato Dura la vita, con il cane guida!. (altro…)

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QUELLO CHE NON HO.. E’ UN SOTTOTITOLO: POLEMICHE A LA7

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da: Superando.it del 21/05/2012
Oggi è tutt’altra la realtà delle persone sorde
(di Paolo De Luca*)
Sono sicuramente degne di nota le prese di posizione di questi giorni, successive alla trasmissione “Quello che (non) ho”, condotta nei giorni scorsi su La7 da Fabio Fazio e Roberto Saviano, riguardanti in particolare il modo in cui è stato presentato il balletto del Gruppo “The Silent Beat”, nella puntata del 16 maggio («Chi non può usare le parole perché non le può sentire, comunica attraverso un altro linguaggio, quello dei segni, così il corpo si trasforma in parola e finalmente danza», questa la formula usata). Trattandosi poi di messaggi rivolti a chi sta tentando di realizzare una forma di televisione di una certa qualità, siamo anche certi che lettere come quella di Paolo De Luca e del Comitato Nazionale Genitori Familiari Disabili Uditivi – in essa citata – verranno lette con attenzione dagli autori del programma.
L’attesa per il programma di La7 Quello che (non) ho – come prosecuzione, ma non solo di Vieni via con me [programma di Raitre del 2011, sempre condotto da Fabio Fazio e Roberto saviano, N.d.R.] – era giustamente elevata. La scelta della parola, infatti, dei temi che possono purtroppo significare grande assenza, grande speranza, incompiutezza, delusione e negazione dei diritti è stata una bella e coraggiosa sfida, una campana per far battere i rintocchi delle cose che vengono rimosse o non riconosciute e che quindi si accumulano fra quelle che non si hanno e si dovrebbero avere, che tutti dovrebbero avere. (altro…)

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