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La LIS e l’Italia

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L'attrice Valeria Golino con il cartello di promozione della LIS

Vi segnaliamo questa importante campagna di sensibilizzazione per il riconoscimento della Lingua dei Segni per le persone sorde, anche in Italia, considerando che in tutto il mondo manchiamo solo noi, Malta è il Lussemburgo!
Basterà scattare una foto con il cartello ‪#‎LazioLoveLIS‬, Hashtag ufficiale della campagna.

Vi invitiamo ad aderire alla campagna e a diffondere il più possibile, affinché si velocizzi l’approvazione di questa importante legge italiana, che finora, non essendo approvata, crea solo confusione, disinformazione e discriminazione.
Grazie!

Blindsight Project (Ufficio Stampa)

 

Per chi non lo sapesse: si chiama lingua dei segni, non linguaggio.
È la lingua usata dalle persone sorde, e non dai sordomuti!
Le persone sorde possono essere segnanti e/o oraliste: le prime comunicano con la LIS a segni, le seconde hanno imparato a parlare e a farsi capire con la voce (abbastanza frequente tra le nuove generazioni). Entrambe leggono il labiale.
Non occorre urlare: l’importante è parlare italiano e scandire bene le parole con le labbra, una cosa che bisognerebbe fare sempre e comunque.
IMPORTANTE: se consideriamo la lingua dei segni un ausilio, come può esserlo il bastone per una persona che non vede, o la carrozzina per chi non cammina, capiamo da soli che non esiste un ausilio che esclude un altro, per questo dovrebbero essere tutti presenti e disponibili per la persona disabile. 
Perché è la persona disabile che sceglie l’ausilio per migliorare la propria qualità della vita!
Mi raccomando, ricordatevele queste cose, soprattutto quando scrivete articoli per stampa o tv o presentate progetti.
Non dimenticate mai di mettere la parola “persona” prima della disabilità, questo è politicamente corretto, grazie!
Laura Raffaeli (Presidente)

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